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Anna Renzi who sang Ottavia in the premiere of...

Anna Renzi who sang Ottavia in the premiere of L’incoronazione di Poppea (Photo credit: Wikipedia)

da Panico Democratico* di Francesco Nicodemo

Molti guru della curva twitter hanno preso posizione a favore di Matteo Renzi candidato alle primarie e perciò stesso al governo della nazione.

Per nazione si intende il sistema paese, le strutture sociali, economiche e finanziarie. Ansie da futuro e non da trimestrali; problemi urgenti per le famiglie; per il lavoro che non c’è e per il lavoro che c’è ma di cui l’80% è precario ed instabile. Per il 52% di P.I.L. divorato dalla spesa pubblica, gestita da un personale politico e amministrativo in maggioranza discreditato, e goduta in buona parte da una minoranza di operatori economici pubblici e privati. Infine una nazione a tutti i livelli vitali, governata da una gerontocrazia ormai insopportabile.

Non stiamo dunque a parlare del candidato del cuore. Non siamo tifosi. Vorremmo, noi cittadini italiani, riappropriarci del diritto di sognare una possibile realtà futura, già a cominciare dal breve termine.

1)Parlare di gerontocrazia, è introdurre il tema della rottamazione della classe dirigente del paese, politica ed economica, che ci ha portato fin qui. In proposito, appena Veltroni e D’Alema  hanno dichiarato il passo indietro, Matteo ha deposto le armi, dichiarando a sua volta  ultimata la prima fase. Le Bindi e i Fioroni confortati dall’intervista ultima a La Stampa (31 ott.) circa ” la tradizione cattolico democratica è linfa vitale del PD”. Armamentario ideologico che tanto danno ha procurato alla evoluzione moderna e laica del partito dall’89 ad oggi. Finalmente il 6 novembre a l’Infedele, Renzi torna a parlare di rottamazione nel sistema dell’economia e della finanza. Ed è questo un buon inizio.Dopo tutte le chiacchere e le polemiche fuorvianti sul vero significato della necessaria rottamazione.

Da qui al tema dei “delusi del cdx” . Ho già scritto in questo blog che Renzi ha dimostrato coraggio in questa intenzione politica di ampliamento del consenso, oltre la visione degli schieramenti. Colgo tuttavia un errore di fondo nel definire deluso il popolo di cdx. Nel post precedente, commentando un articolo di Alessandro Maran sul messaggero veneto, rilevo che ci sono voluti, in ordine cronologico, l’articolo di Monti al Corriere sulla potestà dello straniero, gli interventi di Draghi e della Merkel, perchè quel 43% di consensi al centrodestra, ancora nell’aprile 2011, cominciasse a guardare la realtà del baratro nel quale l’intero paese versava. Non si tratta qui di delusione; si tratta di cecità, di appartenenza ideologica a prescindere. Basti l’analisi dei sondaggi per capire che l’astensione è gonfia dagli elettori del cdx. Nè Bersani, nè Renzi hanno fin’ora intaccato la disponibilità di quell’elettorato. Segno che la rivoluzione culturale annunciata, giustamente, da Renzi non ha prodotto la rottamazione di un modo dannoso di intendere il rapporto tra cittadini e Stato. Le elezioni in Sicilia sono lì a dimostrarlo. L’alta astensione, la consistente perdita di voti da parte di tutti i partiti (tranne dell’IDV) è conseguente, per buona parte, all’esaurimento della materia prima del voto di scambio: il denaro pubblico! Sfondare il muro mediatico non serve a nulla se non si affrontano le questioni nella sostanza

2) il rapporto politico con la finanza.

l’episodio di Milano è da ascrivere ad un errore di gioventù politica. In quale paese democratico un candidato premier partecipa ad incontri segreti, per lo più organizzati dai  gestori diretti di banche, di fondi finanziari e, ancor peggio, di hedge funds? Era sufficiente annunciare l’evento, fare assistere un giornalista competente del settore,e alla fine indire una conferenza stampa per un breve resoconto. Cosa c’entrano i capitali in Svizzera? Quella è materia intergovernativa. Non risulta che i paesi che hanno raggiunto accordi in tal senso con le autorità elvetiche, abbiano promosso incontri segreti con i rappresentanti della finanza. D’altra parte la paternità di questa idea non è di Renzi, ma di Civati. Così facendo la pezza che mette Francesco è peggio del buco provocato dal suo candidato del cuore.

Inoltre, sarebbe opportuno che Renzi si scelga i suoi consiglieri con più accortezza. Davide Serra nel dichiarare pubblicamente la sua stima per Nagel, non fa altro che associarsi ad un sistema che è tutto da rottamare. Vedi la questione SAI-Fondiaria-ISVAP e altre ancora dei cosiddetti salotti buoni della finanza.

3)lista di Renzi.

non mi pare un argomento solido. Ho letto qualcosa , qualche tempo fa, ma niente di consistente e comunque non è tema di discussione. Serve solo ad intorbidire il confronto.

4)Renzi e la fine del PD.

Sul pensionamento del gruppo dirigente, si è detto di tutto e niente.Non si è detto perchè. Non dice niente che dopo 25 anni ti puoi accomodare e grazie. Adesso tocca a noi. La verità è un’altra. Recente. Dopo tre anni di annuncio dei disastri che sarebbero seguiti al governo Berlusconi, quel gruppo dirigente non era pronto a governare. In tre anni non è stato capace di approntare un programma, un’alleanza, una visione di lungo respiro. In tre anni ci siamo ridotti a Casini si, Casini no; csx si, csx no. Monti si, Monti-bis.

Questa è imperdonabile. La dimostrazione della insensibilità politica del gruppo dirigente di farsi carico delle necessità urgenti dei cittadini e dei problemi urgenti del sistema paese. E’ per questo motivo che chi scrive non vota Bersani. E’ per questo motivo che auspico la sostituzione del gruppo dirigente del PD e dei parlamentari del PD che non si sono dissociati da cotanto menefreghismo. Il PD sono gli elettori, gli iscritti, i simpatizzanti; una ampia fetta del paese in tutte le sue articolazioni. A loro dobbiamo delle risposte. A loro dobbiamo spiegare perchè è arrivato il governo dei tecnici, anzicchè di coloro che avevano previsto la catastrofe.

5) il programma di Renzi oltre la rottamazione.

Tra tutti i candidati, Renzi è l’unico ad illustrare con numeri in euro il proprio programma. Qui un prospetto estrapolato dal programma.

Vendola può vantare gli indubbi progressi della regione da lui amministrata. Forse una delle migliori nel panorama nazionale.

Ma noi siamo del PD e discutiamo dei nostri candidati. Non c’è dunque confronto possibile tra Bersani e Renzi. Allora concentriamoci su quel programma e discutiamone. Senza astio, senza adesioni a prescindere alla carovana di chi fa più rumore e di chi sfonda il muro mediatico.

Per parte mia  alcune questioni poste a Matteo Renzi sui costi della politica e sui tempi legislativi relativamente ai costi per il sistema.

Mentre qui pongo diverse quesiti sul programma, già nel lontano 23 ottobre u.s.

Infine sui finanziamenti della campagna elettorale: il comitato pubblica i finanziamenti ricevuti. Ma come ho chiesto diverse volte sia a Renzi, sia al comitato Renzi per Bologna, sarebbe opportuno conoscere la lista della spesa. Diversamente rimarrà il lato oscuro. Proprio quello sui costi della politica che lo stesso Renzi dice di sottrarre a M5s per ridurlo a percentuali insignificanti. Coerenza e traspaRenzi.

Discutere sui contenuti aiuta il candidato e i cittadini a capire, ad aggiornarsi e proporsi al meglio. Fare il tifo a prescindere alimenta il contrasto a prescindere. Se dopo le primarie dobbiamo affrontare le elezioni politiche tutti insieme, confrontarci con gli avversari agguerriti e sopratutto attrezzati, è indispensabile candidare una persona preparata nelle idee e credibile nei numeri.

Insomma , capire esattamente perchè votare Renzi. Al momento vorrei, ma non posso. Ancora.

Diversamente, i tifosi della curva twitter si ridurranno ad osannare:

Sursum Corda, Habemus ad Matteo