.@pistelligoffr Caro Goffredo, la moglie di Cesare siamo noi.

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Ieri.

” Il mio obbiettivo non è guidare il PD, ma il Paese” Verona 12 settembre 2012

Con queste parole Renzi ha iniziato la sua campagna eletorale, prima ancora che fossero stabilite le regole delle primarie. Quante incazzature, nervosismo, rabbia; quante scosse di adrenalina ho subito volentieri da quel dì. Quante speranze !

Oggi.

Alcuni media e partiti politici hanno messo in bocca a Saviano parole non sue: dimissioni. Saviano ha chiesto che La ministra Boschi chiarisse definitivamente i rapporti tra la sua famiglia e la Banca con la quale intrattengono rapporti di lavoro e responsabilità manageriali. La stessa M.E. Boschi possiede, a partire da luglio 2014, un controvalore di azioni Etruria di poco superiore a 1.000 €. Si può presumere pertanto, che la Ministra sapesse già allora della situazione patrimoniale dell’Istituto.

Nel tuo articolo, citi la moglie di Cesare la quale per convenzione, dev’essere al di sopra di ogni sospetto.

Proviamo ad immaginare che la moglie di Cesare non è la s.ra Boschi o i parenti del Primo Ministro. Proviamo ad immaginare che la moglie di Cesare è la persona che ha sposato le idee e il programma politico del governo in carica, riponendo la fiducia e la speranza di creare una famiglia nella prosperità in un futuro possibile nella casa comune. Gli italiani che hanno sposato l’Idea di Renzi di ristrutture  l’Italia con la semplificazione e la chiarezza, finalmente, dei rapporti tra Stato e cittadini. Se questo è immaginabile, allora siamo noi caro Goffredo a dover essere al di sopra di ogni sospetto nella critica al partner che abbiamo scelto per incamminarci verso quell’orizzonte.

Se così è, allora dobbiamo chiedere ai nostri governanti se è stato fatto tutto il possibile per evitare questa situazione deleteria del sistema bancario, a partire dall’applicazione delle leggi in materia di trasparenza e di tassi d’usura o che sfiorano l’usura;non solo mettendo il sistema Italia in svantaggio competitivo sul piano internazionale; ma contribuendo così a formare parte di quei 320 MLD di crediti inesigibili. Ti posso assicurare che nonostante le leggi esistenti, il contenzioso con le banche mostra solo la punta dell’iceberg generato dalla strafottenza del sistema. Che fine hanno fatto i decreti attuativi di quelle leggi. Quale controllo concreto effettua il Ministero del Tesoro sulla reale applicazione di quelle leggi? Nes-su-no ! Nonostante diverse sentenze delle varie Corti di Cassazione che hanno condannato le banche, reiterando come dev’essere applicata la legge in materia.

Renzi e la Boschi e il governo sono responsabili quanto i loro predecessori. La rottamazione renziana sposata dai cittadini non è arrivata in questo settore vitale di Casa Italia. Lasciamo perdere Saviano, Repubblica e il Fatto. Lasciamo perdere Grillo, Salvini e Brunetta. Chiediamo ai cittadini qual’è lo stato dei rapporti con le filiali, le spese degli estratti conti e l’anatocismo praticato illegalmente con perseveranza. Devi sapere caro Goffredo che la commmissione di massimo scoperto bandita per legge è stata sostituita con la commissione sulla disponibilità dei fondi, più costosa della precedente. E nessuno dice niente!

Quel povero suicidato ha dimostrato l’impotenza del correntista di fronte al sistema. Non importa dove ha comprato i titoli. In ogni modo è mancata l’informazione da parte della banca. E’ mancata l’informazione diretta, chiara dello stato patrimoniale della banca prima dell’azzeramento del valore dei titoli.

Hanno ragione ad aver paura di noi, disse Renzi nel famoso discorso di Bari. Nessuna paura Matteo, noi siamo la Banca. Siamo la tua Banca. Siamo la Banca che finanzia quei 73 MLD di ulteriore debito pubblico che il tuo governo ha generato e caricato sulle future generazioni. Acqua in bocca e avanti march!

Quando avremo finalmente la possibilità di chiedere chiarimenti al potente  di turno, sapendo che avremo le risposte? Le domande di Saviano sono di una tale banalità democratica, che la s.ra Boschi doveva dare una sola risposta: non posso dimostrare nulla perchè non esiste e non può esistere nessun documento che alcuno della mia famiglia ha firmato per ottenere fidi o prestiti di favore. Ciò che non esiste non può essere dimostrato. Invece no. Silenzio. Il silenzio del Ministro donna tra i più potenti in Europa. La potenza al quadrato.

Potrei continuare così per il Job s Act, per gli 80 €, i 500€ e altre amenità che non risolvono e non hanno risolto lo stato di precarietà della struttura del sistema Italia. Le dichiarazioni di Confindustria riportate ieri, sullo stato dell’economia sono a dir poco allucinanti: ” è un mistero il perchè l’economia italiana non riparte”. Un mistero caro Goffredo! Nell’epoca della nanorobotica che perlustra i nostri capillari, siamo avvolti nel mistero delle semplici equazioni della macroeconomia. E che dire della stagnazione secolare del ministro Padoan?

Matteo Renzi ha fallito. Ha sfasciato tutto, non ha sfasciato nessuno.

Ho solo una speranza: che il PD riesca a celebrare il prossimo congresso per mettere fine a questa avventura sconclusionata. Le persone capaci di ricostruire il PD e ristrutturare il sistema Italia ci sono. Eccome ci sono.

Io sono la moglie di Cesare e sono al di sopra di ogni sospetto.

Con la stima di sempre caro Goffredo.

 

 

Matteo Renzi e il PD, ovvero degli Stakeholders.

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A mente fredda con dati reali a disposizione sul significato politico dell’esito elettorale del 31 maggio scorso, possiamo trarre un bilancio a un anno dalla segreteria Renzi del PD e dell’operato del governo presieduto dal segretario del PD.

Comincio subito con il rendere onore al principale attore di questa tornata elettorale: l’astensionista. Molti, e a ragione, dicono che chi non vota ha sempre torto. Hanno ragione dal punto di vista di chi osserva che l’astensionista è assente. Ma è così? Oppure l’astensione dalle proporzioni di 47.7% è una nuova categoria politica che opera una scelta? La Politica deve chiedersi se l’astensionismo è una risposta del mercato politico-economico tra offerta e domanda. In democrazia vige la teoria dell’offerta. Il populismo predilige la teoria della domanda.

L’offerta di politica presuppone un progetto ” in costruendo ” non definitivo, da perfezionare con l’ausilio dei cosidetti Stakeholders, ovvero le categorie interessate con diversi gradi di interesse e diversi gradi di influenza a seconda della fase di realizzazione. Solitamente vi è una struttura delegata a questi compiti. Nella fattispecie la struttura viene definita partito.

Nel grafico proposto da Salvatore Vassallo sui dati aggregati dell’esito elettorale, il trend discendente del PD è proporzionato al trend in aumento dell’astensione in quest’ultimo anno.Fig1Regionali2015

Nella tabella della Luiss:
il PD perde lo 0,7% sulle regionali 2010;
il PD guadagna 0,7 % sulle politiche del 2013;
il PD perde 16,3 % sulle europee del 2014.
L’astensione scava ancora 11% sulle regionali 2010, 22,5% sulle politiche 2013 e ulteriori 6,5 punti percentuali sul 2014.

Le liste collegate al PD guadagnano 7,8% sulle regionali 2010. Ma le liste collegate al PD alle amministrative, solitamente votano i partiti di provenienza alle politiche e non il PD. Pertanto lo stato del partito, la struttura di riferimento tra il titolare del progetto e gli Stakeholders è simile al 2013  e al 2010.
Tutto questo mentre il centrodestra recupera 12,8 punti sulle europee del 2014 e 9 punti sulle politiche 2013.
Mentre il trend di M5s segna una continua discesa dal 25,7 delle politiche 2013 al 21,5 alle europee fino al 15,7 di domenica scorsa. Ma diventa il 2° partito nelle amministrazioni regionali. Il M5s ha deciso di essere presente nel governo della cosa pubblica. Questa è la novità.
Sostanzialmente recupera il centrodestra e perde il centrosinistra o a favore della Lega o a favore dell’astensionismo, o di entrambi non saprei dire.

Regionali LUISS

Cosa può non aver funzionato?
O il progetto non era interessante, oppure non si è rivelato interessante durante il costruendo, oppure ancora la struttura di riferimento tra il titolare del progetto e gli Stakeholders non ha funzionato.
Oppure ancora le due ultime assieme.
Ed è certo che il titolare del progetto è il candidato regionale e gli StakeHolders sono i gruppi di interesse di ogni regione. Ed è lì che la struttura non ha funzionato. Ma non solo da ora. Il PD è il partito dei militanti sfrattati da parte dei comitati provinciali e regionali a partire dalla segreteria Bersani.
Sono stati messi a tacere i 10.000 microfoni sparsi per tutta Italia. Quei microfoni erano i sensori della vita pulsante dei quartieri delle grandi città e dei piccoli comuni. Là dove hanno sede tutti gli Stakeholders.
Nel suo discorso alla Festa dell’Unità 2013 a Bologna, Renzi disse che ci avrebbe restituito il Partito.
L’unico capace di tale opera è stato mandato a fare il governatore dell’Emilia Romagna. La politica fu avvocata da Renzi e il partito delegato a persone che del PD e della sua storia non capivano nulla.
La disintermediazione osannata, cantata, elevata a nuova religione celebrata da un unico sacerdote:
Il Leader.

I blairiani alla matriciana sapevano ma non dicevano che Blair aveva incaricato un esperto, un tale di nome Arnie Graf che andò casa per casa degli iscritti e dei delusi del Labour che relazionò cominciando così:

Ho visto una gran voglia di parlare di sé, della propria famiglia, del lavoro e delle aspirazioni, delle gioie e delle preoccupazioni, delle ansie per il futuro. È un sentimento perfettamente comprensibile. Basta farsi due passi su una qualsiasi strada di negozi, fare caso alle saracinesche chiuse, al diffondersi dello strozzinaggio legalizzato.

Occorreva rinnovare il Partito sul territorio laddove era incancrenito, arruginito, seduto su rendite di posizioni. Ma non è stato fatto perchè al congresso nazionale occorreva contare i voti da qualsiasi parte provenissero, compresi i De Luca che ora hanno imposto la propria candidatura nonostante la inopportunità. Ma tant’è vincere in Campania era importante e quindi vada con i De Luca.

Il PD la politica la fa nei talk show, su twitter ,con le e-news e con le foto di #cosedilavoro. Oppure in diretta dalle stanze del Nazareno. Di cosa vi meravigliate se le strutture locali non funzionano.

Di cosa ci meravigliamo dei ras locali quando per un anno intero abbiamo visto il più fidato consigliere di Renzi in compagnia di uno che è stato denunciato e destituito non dalle toghe rosse, ma dalla Banca d’Italia. Mi riferisco alla coppia Lotti Verdini che si occupavano di leggi nazionali di importanza capitale. Se non ci frega nulla dell’immagine internazionale dell’Italia, cosa volete importi ai ras locali del codice di comportamento e delle alleanze ibride dei De Luca?

Si dice che le elezioni regionali nulla o poco c’entrano con il governo titolare del progetto nazionale.

Può essere vero se il maggiore esponente del governo non partecipa alla campagna elettorale, non mette il peso della sua figura nel gioco tra le parti attrici del territorio. D’altronde il Presidente del Consiglio è anche Segretario del Partito. Dal che emerge che il progetto del capo del governo, e quindi del Segretario del partito di maggioranza viene fatto pesare. Oneri ed Onori.
E il capo del governo ha dichiarato che chi votava in Veneto per la sua candidata avrebbe votato per lui medesimo. Solo che in Veneto la Lega e il titolare di quel progetto ha aggregato il 50,08% degli Stakeholders, mentre il PD solo il 16,6%.
Matteo Renzi dopo aver respinto prima, ignorato dopo De Luca in Campania, ha sostenuto a spada tratta il referente campano degli StakeHolders e con quale foga lo staff presidenziale ha presenziato a fianco di De Luca o sentenziato pubblicamente a suo favore. Cambiamento repentino se il Presidente del partito Orfini non più tardi di un anno fa ha dichiarato che occorreva commissariare la federazione deluchiana di Salerno.
Il partito in Campania ha raccolto il 19,49% dei voti.
De Luca ha vinto grazie ad alleanze per lo meno discutibili e, sopratutto, grazie all’intellettuale della Magna Grecia Ciriaco de Mita. Uno che di #cambiaverso, debito pubblico e vecchiume politico se ne intende.

Nel 2016 alla prossima tornata elettorale per i comuni, occorrerà che i tanti di quel 1.800.000 che hanno votato per Renzi alle primarie trovano lo spazio, anche sgomitando, senza timore di rovesciare tavoli e sedie se necessario, per presentarsi al voto con sentimento, originalità e progetti concreti da sottomettere agli Stakeholders.

Sul piano nazionale Matteo Renzi dovrà, se ne è capace, mettere mano alla spesa pubblica, alla riduzione razionale e produttiva delle tasse sui redditi da lavoro, rivedere le soglie del tasso di usura che permette alle banche di raddoppiare gli interessi con le spese e razionalizzare la dirigenza della pubblica Amministrazione.

Abbiamo vinto 5-2

all’andata eravamo 5-2

Abbiamo feriti e dispersi.

E noi siamo impotenti.

Sicuro?

Chiamalo se vuoi Mainstream, non fa tendenza, è solo comunicazione dal piano terra.

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La scommessa

La scommessa

Gentile Presidente,

il bicchiere è mezzo pieno, non senza ottimismo ragionevole:

-investimenti italiani in Olanda,Germania,Spagna,Francia e Austria: 1.950 mld;

-investimenti europei in Italia:Nl,FR,Uk,D: 2.422 mld, perché il Debt italiano è ottimo affare.-bilancia commerciale attiva verso: USA,FR,UK,CH

– ” passiva verso: CINA,RUSSIA,PAESI BASSI, GERMANIA

-crediti interni di famiglie e imprese vs banche sono maggiori dei debiti interni di famiglie e imprese vs banche;1.450/1550 ca

-debito pubblico in mano a residenti: 60% .

-aumento produzione industriale giugno +0,9

-industria alimentare +3,5% (80 € ?)

-export aprile/maggio +2,2

-import ” +3,2

-saldo commerciale maggio 2014-2013 +3,9 (3,7 mld) al netto della bolletta energetica(4mld)

Purtroppo il dato veramente preoccupante è il calo di consumo di energia: -1,5%, indicatore della intensità produttiva.(ultima dato Istat)

I maggiori aumenti produtttivi vengono dall’elettronica,apparecchiature mediche, ottica;

-la politica espansiva della BCE trova ostacolo in Italia nella capitalizzazione delle banche e nella svalutazione delle loro perdite. Il 25% di crediti a PMI è considerato non performing. Non riusciamo neanche ad indebitarci privatamente se volessimo investire in attività produttive.

Il denaro non esce dai titoli di Stato,dai depositi bancari e postali, dal portafoglio titoli.

Perché? 

Non c’è fiducia nel futuro a breve,solo la speranza che figli e nipoti possano vivere meglio di noi negli ultimi 20 anni. E noi sappiamo cosa è vivere meglio. L’abbiamo vissuto con altra classe politica.

Da qui il senso di sfiducia e frustrazione,se non di impotenza.

In maggioranza il Paese ripone in Lei grandi speranze; non altrettanto in questo Parlamento e in questo PD; la minoranza del quale ha dimostrato potere di interdizione nella battaglia del Senato sul Senato.Che fare dunque?

Conquistare la fiducia dei detentori di denaro interni ed internazionali con poche promesse. Sapendo che le promesse del Re devono essere garantite dalla legge.A bocce ferme il trend dello sviluppo del sistema si presenta in discesa da 20 anni ormai. Precisamente da quando siamo “obbligati”al rispetto dei conti pubblici. La cultura della Milano da bere a credito, viene oppressa dalla cultura della ragioneria contabile. Ogni alternativa è soffocata dal carico fiscale e dalla sfiducia in questa classe dirigente politica,economica di Stato e amministrativa ministeriale più che allo sportello del cittadino. Questa è la realtà. In attesa dell’aggiornamento del SEC 2010, che probabilmente ci darà un maggior Pil dell’1% o poco più. A bocce ferme ogni euro in più che entra nelle casse dello Stato è grasso che cola.E allora perché non “promettere per legge ” che ogni aumento di reddito proveniente da un aumento della produzione sull’anno precedente, sarà detassato di qualche punto percentuale della relativa imposta? In questo modo le coperture sono vincolate allo scopo;non vi sono questioni costituzionali di uguaglianza. Parallelamente all’aumento della produzione, ridurre sensibilmente il cuneo fiscale per le nuove assunzioni.Analogamente sul piano privato: favorire l’esigibilita’ di scontrini e fatture con una riduzione progressiva e sensibile dell’imposta Irpef , sugli importi di spesa presentati. È questo un primo passo concreto verso la cultura del” rapporto normale tra denaro privato dei contribuenti ” e servizi erogati dallo Stato. Denaro privato dei contribuenti in luogo dei soldi pubblici dai contorni collettivamente fumosi e di una evasione mai doma. Promettere per legge che i denari privati dei contribuenti non andranno a foraggiare i carozzoni delle municipalizzate e degli sprechi di spesa non centralizzata dello Stato,della PA, della Sanità. È una scommessa Presidente, il rischio è limitato ma richiede grande coraggio. Sappiamo che non Le fà difetto.Parafrasando quel toscanaccio della City, ora in Lussemburgo, la locomotiva Italia necessita di rotaie europee per uscire dall’Italia. Il primo tratto di ferrovia da realizzare è il pieno esercizio della sovranità residua.Per esempio,in materia di giustizia civile, non serve l’accorciamento dei tempi se non è univoca l’interpretazione del codice.Si prenda ad esempio l’art. 1665 c.c. “verifica e pagamento dell’opera” ,ebbene il termine di tempo è configurato nella parola “breve” Su quel breve, storme di avvocati azzeccagarbugliano, e taluni giudici si esercitano in oratorie accademiche. Il processo così viene rinviato di 6 mesi in sei mesi e l’impresa in attesa dei suoi crediti. È sufficiente sostiture il termine breve con gg.30, per esempio. Chiarezza e certezza del diritto con spese legali più pesanti per i soccombenti. Maggiore giustizia, svincolo di diversi miliardi dalle aule dei tribunali e minor carico di lavoro per la magistratura.

 Angelo D’Anna

@miapolis51

 

.@pistelligoffr Caro Goffredo, la moglie di Cesare siamo noi.

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” Il mio obbiettivo non è guidare il PD, ma il Paese” Verona 12 settembre 2012

Con queste parole Renzi ha iniziato la sua campagna eletorale, prima ancora che fossero stabilite le regole delle primarie. Quante incazzature, nervosismo, rabbia; quante scosse di adrenalina ho subito volentieri da quel dì. Quante speranze !

Oggi.

Alcuni media e partiti politici hanno messo in bocca a Saviano parole non sue: dimissioni. Saviano ha chiesto che La ministra Boschi chiarisse definitivamente i rapporti tra la sua famiglia e la Banca con la quale intrattengono rapporti di lavoro e responsabilità manageriali. La stessa M.E. Boschi possiede, a partire da luglio 2014, un controvalore di azioni Etruria di poco superiore a 1.000 €. Si può presumere pertanto, che la Ministra sapesse già allora della situazione patrimoniale dell’Istituto.

Nel tuo articolo, citi la moglie di Cesare la quale per convenzione, dev’essere al di sopra di ogni sospetto.

Proviamo ad immaginare che la moglie di Cesare non è la s.ra Boschi o i parenti del Primo Ministro. Proviamo ad immaginare che la moglie di Cesare è la persona che ha sposato le idee e il programma politico del governo in carica, riponendo la fiducia e la speranza di creare una famiglia nella prosperità in un futuro possibile nella casa comune. Gli italiani che hanno sposato l’Idea di Renzi di ristrutture  l’Italia con la semplificazione e la chiarezza, finalmente, dei rapporti tra Stato e cittadini. Se questo è immaginabile, allora siamo noi caro Goffredo a dover essere al di sopra di ogni sospetto nella critica al partner che abbiamo scelto per incamminarci verso quell’orizzonte.

Se così è, allora dobbiamo chiedere ai nostri governanti se è stato fatto tutto il possibile per evitare questa situazione deleteria del sistema bancario, a partire dall’applicazione delle leggi in materia di trasparenza e di tassi d’usura o che sfiorano l’usura;non solo mettendo il sistema Italia in svantaggio competitivo sul piano internazionale; ma contribuendo così a formare parte di quei 320 MLD di crediti inesigibili. Ti posso assicurare che nonostante le leggi esistenti, il contenzioso con le banche mostra solo la punta dell’iceberg generato dalla strafottenza del sistema. Che fine hanno fatto i decreti attuativi di quelle leggi. Quale controllo concreto effettua il Ministero del Tesoro sulla reale applicazione di quelle leggi? Nes-su-no ! Nonostante diverse sentenze delle varie Corti di Cassazione che hanno condannato le banche, reiterando come dev’essere applicata la legge in materia.

Renzi e la Boschi e il governo sono responsabili quanto i loro predecessori. La rottamazione renziana sposata dai cittadini non è arrivata in questo settore vitale di Casa Italia. Lasciamo perdere Saviano, Repubblica e il Fatto. Lasciamo perdere Grillo, Salvini e Brunetta. Chiediamo ai cittadini qual’è lo stato dei rapporti con le filiali, le spese degli estratti conti e l’anatocismo praticato illegalmente con perseveranza. Devi sapere caro Goffredo che la commmissione di massimo scoperto bandita per legge è stata sostituita con la commissione sulla disponibilità dei fondi, più costosa della precedente. E nessuno dice niente!

Quel povero suicidato ha dimostrato l’impotenza del correntista di fronte al sistema. Non importa dove ha comprato i titoli. In ogni modo è mancata l’informazione da parte della banca. E’ mancata l’informazione diretta, chiara dello stato patrimoniale della banca prima dell’azzeramento del valore dei titoli.

Hanno ragione ad aver paura di noi, disse Renzi nel famoso discorso di Bari. Nessuna paura Matteo, noi siamo la Banca. Siamo la tua Banca. Siamo la Banca che finanzia quei 73 MLD di ulteriore debito pubblico che il tuo governo ha generato e caricato sulle future generazioni. Acqua in bocca e avanti march!

Quando avremo finalmente la possibilità di chiedere chiarimenti al potente  di turno, sapendo che avremo le risposte? Le domande di Saviano sono di una tale banalità democratica, che la s.ra Boschi doveva dare una sola risposta: non posso dimostrare nulla perchè non esiste e non può esistere nessun documento che alcuno della mia famiglia ha firmato per ottenere fidi o prestiti di favore. Ciò che non esiste non può essere dimostrato. Invece no. Silenzio. Il silenzio del Ministro donna tra i più potenti in Europa. La potenza al quadrato.

Potrei continuare così per il Job s Act, per gli 80 €, i 500€ e altre amenità che non risolvono e non hanno risolto lo stato di precarietà della struttura del sistema Italia. Le dichiarazioni di Confindustria riportate ieri, sullo stato dell’economia sono a dir poco allucinanti: ” è un mistero il perchè l’economia italiana non riparte”. Un mistero caro Goffredo! Nell’epoca della nanorobotica che perlustra i nostri capillari, siamo avvolti nel mistero delle semplici equazioni della macroeconomia. E che dire della stagnazione secolare del ministro Padoan?

Matteo Renzi ha fallito. Ha sfasciato tutto, non ha sfasciato nessuno.

Ho solo una speranza: che il PD riesca a celebrare il prossimo congresso per mettere fine a questa avventura sconclusionata. Le persone capaci di ricostruire il PD e ristrutturare il sistema Italia ci sono. Eccome ci sono.

Io sono la moglie di Cesare e sono al di sopra di ogni sospetto.

Con la stima di sempre caro Goffredo.

 

 

Matteo Renzi e il PD, ovvero degli Stakeholders.

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A mente fredda con dati reali a disposizione sul significato politico dell’esito elettorale del 31 maggio scorso, possiamo trarre un bilancio a un anno dalla segreteria Renzi del PD e dell’operato del governo presieduto dal segretario del PD.

Comincio subito con il rendere onore al principale attore di questa tornata elettorale: l’astensionista. Molti, e a ragione, dicono che chi non vota ha sempre torto. Hanno ragione dal punto di vista di chi osserva che l’astensionista è assente. Ma è così? Oppure l’astensione dalle proporzioni di 47.7% è una nuova categoria politica che opera una scelta? La Politica deve chiedersi se l’astensionismo è una risposta del mercato politico-economico tra offerta e domanda. In democrazia vige la teoria dell’offerta. Il populismo predilige la teoria della domanda.

L’offerta di politica presuppone un progetto ” in costruendo ” non definitivo, da perfezionare con l’ausilio dei cosidetti Stakeholders, ovvero le categorie interessate con diversi gradi di interesse e diversi gradi di influenza a seconda della fase di realizzazione. Solitamente vi è una struttura delegata a questi compiti. Nella fattispecie la struttura viene definita partito.

Nel grafico proposto da Salvatore Vassallo sui dati aggregati dell’esito elettorale, il trend discendente del PD è proporzionato al trend in aumento dell’astensione in quest’ultimo anno.Fig1Regionali2015

Nella tabella della Luiss:
il PD perde lo 0,7% sulle regionali 2010;
il PD guadagna 0,7 % sulle politiche del 2013;
il PD perde 16,3 % sulle europee del 2014.
L’astensione scava ancora 11% sulle regionali 2010, 22,5% sulle politiche 2013 e ulteriori 6,5 punti percentuali sul 2014.

Le liste collegate al PD guadagnano 7,8% sulle regionali 2010. Ma le liste collegate al PD alle amministrative, solitamente votano i partiti di provenienza alle politiche e non il PD. Pertanto lo stato del partito, la struttura di riferimento tra il titolare del progetto e gli Stakeholders è simile al 2013  e al 2010.
Tutto questo mentre il centrodestra recupera 12,8 punti sulle europee del 2014 e 9 punti sulle politiche 2013.
Mentre il trend di M5s segna una continua discesa dal 25,7 delle politiche 2013 al 21,5 alle europee fino al 15,7 di domenica scorsa. Ma diventa il 2° partito nelle amministrazioni regionali. Il M5s ha deciso di essere presente nel governo della cosa pubblica. Questa è la novità.
Sostanzialmente recupera il centrodestra e perde il centrosinistra o a favore della Lega o a favore dell’astensionismo, o di entrambi non saprei dire.

Regionali LUISS

Cosa può non aver funzionato?
O il progetto non era interessante, oppure non si è rivelato interessante durante il costruendo, oppure ancora la struttura di riferimento tra il titolare del progetto e gli Stakeholders non ha funzionato.
Oppure ancora le due ultime assieme.
Ed è certo che il titolare del progetto è il candidato regionale e gli StakeHolders sono i gruppi di interesse di ogni regione. Ed è lì che la struttura non ha funzionato. Ma non solo da ora. Il PD è il partito dei militanti sfrattati da parte dei comitati provinciali e regionali a partire dalla segreteria Bersani.
Sono stati messi a tacere i 10.000 microfoni sparsi per tutta Italia. Quei microfoni erano i sensori della vita pulsante dei quartieri delle grandi città e dei piccoli comuni. Là dove hanno sede tutti gli Stakeholders.
Nel suo discorso alla Festa dell’Unità 2013 a Bologna, Renzi disse che ci avrebbe restituito il Partito.
L’unico capace di tale opera è stato mandato a fare il governatore dell’Emilia Romagna. La politica fu avvocata da Renzi e il partito delegato a persone che del PD e della sua storia non capivano nulla.
La disintermediazione osannata, cantata, elevata a nuova religione celebrata da un unico sacerdote:
Il Leader.

I blairiani alla matriciana sapevano ma non dicevano che Blair aveva incaricato un esperto, un tale di nome Arnie Graf che andò casa per casa degli iscritti e dei delusi del Labour che relazionò cominciando così:

Ho visto una gran voglia di parlare di sé, della propria famiglia, del lavoro e delle aspirazioni, delle gioie e delle preoccupazioni, delle ansie per il futuro. È un sentimento perfettamente comprensibile. Basta farsi due passi su una qualsiasi strada di negozi, fare caso alle saracinesche chiuse, al diffondersi dello strozzinaggio legalizzato.

Occorreva rinnovare il Partito sul territorio laddove era incancrenito, arruginito, seduto su rendite di posizioni. Ma non è stato fatto perchè al congresso nazionale occorreva contare i voti da qualsiasi parte provenissero, compresi i De Luca che ora hanno imposto la propria candidatura nonostante la inopportunità. Ma tant’è vincere in Campania era importante e quindi vada con i De Luca.

Il PD la politica la fa nei talk show, su twitter ,con le e-news e con le foto di #cosedilavoro. Oppure in diretta dalle stanze del Nazareno. Di cosa vi meravigliate se le strutture locali non funzionano.

Di cosa ci meravigliamo dei ras locali quando per un anno intero abbiamo visto il più fidato consigliere di Renzi in compagnia di uno che è stato denunciato e destituito non dalle toghe rosse, ma dalla Banca d’Italia. Mi riferisco alla coppia Lotti Verdini che si occupavano di leggi nazionali di importanza capitale. Se non ci frega nulla dell’immagine internazionale dell’Italia, cosa volete importi ai ras locali del codice di comportamento e delle alleanze ibride dei De Luca?

Si dice che le elezioni regionali nulla o poco c’entrano con il governo titolare del progetto nazionale.

Può essere vero se il maggiore esponente del governo non partecipa alla campagna elettorale, non mette il peso della sua figura nel gioco tra le parti attrici del territorio. D’altronde il Presidente del Consiglio è anche Segretario del Partito. Dal che emerge che il progetto del capo del governo, e quindi del Segretario del partito di maggioranza viene fatto pesare. Oneri ed Onori.
E il capo del governo ha dichiarato che chi votava in Veneto per la sua candidata avrebbe votato per lui medesimo. Solo che in Veneto la Lega e il titolare di quel progetto ha aggregato il 50,08% degli Stakeholders, mentre il PD solo il 16,6%.
Matteo Renzi dopo aver respinto prima, ignorato dopo De Luca in Campania, ha sostenuto a spada tratta il referente campano degli StakeHolders e con quale foga lo staff presidenziale ha presenziato a fianco di De Luca o sentenziato pubblicamente a suo favore. Cambiamento repentino se il Presidente del partito Orfini non più tardi di un anno fa ha dichiarato che occorreva commissariare la federazione deluchiana di Salerno.
Il partito in Campania ha raccolto il 19,49% dei voti.
De Luca ha vinto grazie ad alleanze per lo meno discutibili e, sopratutto, grazie all’intellettuale della Magna Grecia Ciriaco de Mita. Uno che di #cambiaverso, debito pubblico e vecchiume politico se ne intende.

Nel 2016 alla prossima tornata elettorale per i comuni, occorrerà che i tanti di quel 1.800.000 che hanno votato per Renzi alle primarie trovano lo spazio, anche sgomitando, senza timore di rovesciare tavoli e sedie se necessario, per presentarsi al voto con sentimento, originalità e progetti concreti da sottomettere agli Stakeholders.

Sul piano nazionale Matteo Renzi dovrà, se ne è capace, mettere mano alla spesa pubblica, alla riduzione razionale e produttiva delle tasse sui redditi da lavoro, rivedere le soglie del tasso di usura che permette alle banche di raddoppiare gli interessi con le spese e razionalizzare la dirigenza della pubblica Amministrazione.

Abbiamo vinto 5-2

all’andata eravamo 5-2

Abbiamo feriti e dispersi.

E noi siamo impotenti.

Sicuro?

Chiamalo se vuoi Mainstream, non fa tendenza, è solo comunicazione dal piano terra.

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La scommessa

La scommessa

Gentile Presidente,

il bicchiere è mezzo pieno, non senza ottimismo ragionevole:

-investimenti italiani in Olanda,Germania,Spagna,Francia e Austria: 1.950 mld;

-investimenti europei in Italia:Nl,FR,Uk,D: 2.422 mld, perché il Debt italiano è ottimo affare.-bilancia commerciale attiva verso: USA,FR,UK,CH

– ” passiva verso: CINA,RUSSIA,PAESI BASSI, GERMANIA

-crediti interni di famiglie e imprese vs banche sono maggiori dei debiti interni di famiglie e imprese vs banche;1.450/1550 ca

-debito pubblico in mano a residenti: 60% .

-aumento produzione industriale giugno +0,9

-industria alimentare +3,5% (80 € ?)

-export aprile/maggio +2,2

-import ” +3,2

-saldo commerciale maggio 2014-2013 +3,9 (3,7 mld) al netto della bolletta energetica(4mld)

Purtroppo il dato veramente preoccupante è il calo di consumo di energia: -1,5%, indicatore della intensità produttiva.(ultima dato Istat)

I maggiori aumenti produtttivi vengono dall’elettronica,apparecchiature mediche, ottica;

-la politica espansiva della BCE trova ostacolo in Italia nella capitalizzazione delle banche e nella svalutazione delle loro perdite. Il 25% di crediti a PMI è considerato non performing. Non riusciamo neanche ad indebitarci privatamente se volessimo investire in attività produttive.

Il denaro non esce dai titoli di Stato,dai depositi bancari e postali, dal portafoglio titoli.

Perché? 

Non c’è fiducia nel futuro a breve,solo la speranza che figli e nipoti possano vivere meglio di noi negli ultimi 20 anni. E noi sappiamo cosa è vivere meglio. L’abbiamo vissuto con altra classe politica.

Da qui il senso di sfiducia e frustrazione,se non di impotenza.

In maggioranza il Paese ripone in Lei grandi speranze; non altrettanto in questo Parlamento e in questo PD; la minoranza del quale ha dimostrato potere di interdizione nella battaglia del Senato sul Senato.Che fare dunque?

Conquistare la fiducia dei detentori di denaro interni ed internazionali con poche promesse. Sapendo che le promesse del Re devono essere garantite dalla legge.A bocce ferme il trend dello sviluppo del sistema si presenta in discesa da 20 anni ormai. Precisamente da quando siamo “obbligati”al rispetto dei conti pubblici. La cultura della Milano da bere a credito, viene oppressa dalla cultura della ragioneria contabile. Ogni alternativa è soffocata dal carico fiscale e dalla sfiducia in questa classe dirigente politica,economica di Stato e amministrativa ministeriale più che allo sportello del cittadino. Questa è la realtà. In attesa dell’aggiornamento del SEC 2010, che probabilmente ci darà un maggior Pil dell’1% o poco più. A bocce ferme ogni euro in più che entra nelle casse dello Stato è grasso che cola.E allora perché non “promettere per legge ” che ogni aumento di reddito proveniente da un aumento della produzione sull’anno precedente, sarà detassato di qualche punto percentuale della relativa imposta? In questo modo le coperture sono vincolate allo scopo;non vi sono questioni costituzionali di uguaglianza. Parallelamente all’aumento della produzione, ridurre sensibilmente il cuneo fiscale per le nuove assunzioni.Analogamente sul piano privato: favorire l’esigibilita’ di scontrini e fatture con una riduzione progressiva e sensibile dell’imposta Irpef , sugli importi di spesa presentati. È questo un primo passo concreto verso la cultura del” rapporto normale tra denaro privato dei contribuenti ” e servizi erogati dallo Stato. Denaro privato dei contribuenti in luogo dei soldi pubblici dai contorni collettivamente fumosi e di una evasione mai doma. Promettere per legge che i denari privati dei contribuenti non andranno a foraggiare i carozzoni delle municipalizzate e degli sprechi di spesa non centralizzata dello Stato,della PA, della Sanità. È una scommessa Presidente, il rischio è limitato ma richiede grande coraggio. Sappiamo che non Le fà difetto.Parafrasando quel toscanaccio della City, ora in Lussemburgo, la locomotiva Italia necessita di rotaie europee per uscire dall’Italia. Il primo tratto di ferrovia da realizzare è il pieno esercizio della sovranità residua.Per esempio,in materia di giustizia civile, non serve l’accorciamento dei tempi se non è univoca l’interpretazione del codice.Si prenda ad esempio l’art. 1665 c.c. “verifica e pagamento dell’opera” ,ebbene il termine di tempo è configurato nella parola “breve” Su quel breve, storme di avvocati azzeccagarbugliano, e taluni giudici si esercitano in oratorie accademiche. Il processo così viene rinviato di 6 mesi in sei mesi e l’impresa in attesa dei suoi crediti. È sufficiente sostiture il termine breve con gg.30, per esempio. Chiarezza e certezza del diritto con spese legali più pesanti per i soccombenti. Maggiore giustizia, svincolo di diversi miliardi dalle aule dei tribunali e minor carico di lavoro per la magistratura.

 Angelo D’Anna

@miapolis51